Cosè l’EMDR

L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è una tecnica terapeutica utilizzata per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico.

Con questa tecnica si utilizzano stimolazioni oculari o tattili per riattivare i meccanismi di rielaborazione, già presenti naturalmente nella mente di ognuno di noi. 

L’idea fondamentale dell’EMDR è proprio questa: in ogni individuo esiste un meccanismo di “digestione” dei traumi emotivi, il “sistema adattivo di elaborazione dell’informazione”. Tutti noi nel corso della vita subiamo traumi emotivi senza sviluppare quasi mai un vero e proprio disturbo post-traumatico. Proprio come l’apparato digerente trae dal cibo le sostanze utili all’organismo e rigetta il resto, così il nostro sistema nervoso estrae dal trauma l’informazione utile, la “lezione”, ed in poco tempo si sbarazza delle emozioni, dei pensieri e dell’attivazione fisiologica che, una volta passato l’avvenimento, non sono più necessari. 

Dopo la perdita di una persona amata, di una cosa a cui eravamo molto legati o in seguito ad un avvenimento che rimette in discussione la nostra fiducia in un mondo che credevamo sicuro e conosciuto, il nostro sistema nervoso rimane momentaneamente disorganizzato. I riferimenti abituali non funzionano più e gli occorre del tempo per ritrovare un equilibrio. Spesso le persone escono da queste situazioni rafforzate, cresciute e con nuove risorse, si ha la cosiddetta crescita post-traumatica; ma non è sempre così.

In certe situazioni questo sistema può essere insufficiente. Questo accade ad esempio quando il trauma è troppo forte o se accade quando siamo particolarmente vulnerabili, ad esempio quando siamo bambini, incapaci di difenderci o se siamo in una condizione di fragilità. 

In questi casi l’esperienza del trauma rimane bloccata nel sistema nervoso, non viene “digerita”. Le immagini, i pensieri, le sensazioni rimangono così registrate in una rete di neuroni che conducono vita autonoma, ancorate al cervello emotivo e disconnesse dalle funzioni razionali che ne permetterebbero la rielaborazione. I ricordi si riattivano al minimo stimolo che li rievoca e la persona si trova a rivivere continuamente il passato. 

Grazie all’EMDR il terapeuta riesce a stimolare le funzioni integrative che permettono al paziente di fare collegamenti e riattivare risorse che nel passato non erano disponibili per fronteggiare il trauma e rielaborare il ricordo. 

Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico si desensibilizzano, ovvero perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento. L’immagine cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono o spariscono e le sensazioni fisiche si riducono di intensità. Alla fine il ricordo dell’esperienza traumatica torna a far parte del passato: i pazienti in genere riferiscono che, ripensando all’evento, lo vedono come un “ricordo lontano”, non più disturbante o doloroso dal punto di vista emotivo.

Dopo l’EMDR il paziente non cancella il ricordo, bensì continua a ricordare l’evento ma da una prospettiva positiva. L’esperienza, una volta rielaborata, diventa costruttiva e la persona immagazzina quello che può esserci di utile per l’uso futuro.

Dott.ssa Irene Mangini
Terapeuta EMDR

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