Disturbo da Stress Post Traumatico e terapia EMDR

Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) la caratteristica essenziale del disturbo da stress post-traumatico (DSTP) è lo sviluppo di sintomi tipici che seguono l’esposizione a uno o più eventi traumatici.

I sintomi tipici sono quattro:

  • Rivivere l’evento: ricordi involontari, ricorrenti, improvvisi spiacevoli, flashback, memorie e sogni dell’evento traumatico, azioni e sensazioni uguali a quelle provate durante l’evento e stress psicologico in caso di esposizione a fattori che richiamano il trauma.
  • Iperattivazione: tensione, insonnia, difficoltà a mantenere l’attenzione e la concentrazione, ipervigilanza, iperallerta.
  • Numbing: appiattimento affettivo
  • Evitamento: di persone, di luoghi e situazioni che potrebbero far riaffiorare i sentimenti provati durante il trauma.

Per eventi traumatici si intendono eventi che comportano un’esposizione a morte reale o minaccia alla propria integrità fisica. Sono eventi traumatici ad esempio aver subito un’aggressione fisica reale o minacciata, una violenza sessuale reale o minacciata, essere vittime di attacco terroristico o di disastri naturali… Non è facile definire il trauma poiché alcune circostanze possono essere vissute in modo diverso soggettivamente. Ad esempio, secondo il DSM 5, una malattia che mette a repentaglio la vita, non necessariamente viene considerata un evento traumatico.

Può essere traumatico anche assistere ad un evento accaduto ad altri o venire a conoscenza di un evento traumatico accaduto a un membro della famiglia o ad un amico stretto se l’evento è stato violento o accidentale.

Subito dopo aver vissuto un evento traumatico il nostro organismo e il nostro cervello vanno incontro ad una serie di reazioni di stress fisiologiche, che nella maggior parte dei casi tendono a risolversi naturalmente senza un intervento specialistico.

In alcuni casi invece, a seguito di un grave trauma psicologico, sembra avvenga nella persona uno squilibrio del sistema nervoso. Questo determina un blocco del sistema e l’informazione acquisita al momento dell’evento, incluse le immagini, i suoni, l’emotività e le sensazioni fisiche, viene conservata a livello neurologico nel suo stato disturbante. Perciò questo materiale continua a essere innescato da una gamma di stimoli interni ed esterni e si esprime sotto forma di incubi, flashback e pensieri intrusivi. Molti continuano a soffrire anche a distanza di moltissimo tempo dall’evento stesso.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, dal 2013, consiglia la terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati.

Il trattamento EMDR segue un protocollo su 8 fasi. Si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica e utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per facilitare la desensibilizzazione e la rielaborazione mentale delle informazioni.
Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, anche se l’evento riguarda un passato lontano. L’immagine cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono o spariscono e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR permette al paziente di cambiare prospettiva e di integrare informazioni positive e adattive.

Dott.ssa Irene Mangini
Terapeuta EMDR

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